Il capibara è il più grande roditore vivente al mondo, originario del Sud America. Abita soprattutto nelle savane e nelle fitte foreste, esclusivamente nei pressi di grandi specchi d’acqua.
Il capibara ama vivere in gruppi molto numerosi, che possono contare fino a cento individui, anche se quelli più comuni sono di circa 10 o 20 esemplari. Gli individui adulti possono arrivare ad una lunghezza compresa tra 106 e 134 centimetri e ad un’altezza di 50-62 centimetri. Il peso medio varia tra i 35 e i 55 chilogrammi. Le femmine tendono ad essere leggermente più pesanti dei maschi.
I capibara sono eccellenti nuotatori e possono rimanere sott’acqua fino a cinque minuti. Sono anche in grado di dormire quasi del tutto sommersi, lasciando emergere solo naso, orecchie e occhi.
Originario del Sud America, il capibara è il più grande roditore vivente al mondo. Abita soprattutto nelle savane e nelle fitte foreste, esclusivamente nei pressi di grandi specchi d’acqua.
Il capibara ama vivere in gruppi molto numerosi, che possono contare fino a cento individui, anche se quelli più comuni sono di circa 10 o 20 esemplari. Gli individui adulti possono arrivare ad una lunghezza compresa tra 106 e 134 centimetri e ad un’altezza di 50-62 centimetri. Il peso medio varia tra i 35 e i 55 chilogrammi. Le femmine tendono ad essere leggermente più pesanti dei maschi.
Eccellenti nuotatori, i capibara possono rimanere sott’acqua fino a cinque minuti e sono anche in grado di dormire quasi del tutto sommersi, lasciando emergere solo naso, orecchie e occhi.
Nelle ore del giorno quando le temperature sono più calde, i capibara amano stare nei pressi dell’acqua o dentro di essa. Trascorrono il loro tempo pascolando o rotolandosi nelle pozze di fango e il loro carattere è tranquillo e socievole. Grazie all’udito e all’olfatto finissimi, riescono a non farsi sorprendere facilmente dai predatori.
I capibara sono animali erbivori e si nutrono soprattutto di erbe, piante acquatiche, frutta e corteccia degli alberi. Sono anche animali autocoprofagi, ossia si nutrono delle proprie feci al fine di migliorare la flora batterica intestinale che poi aiuterà a digerire la cellulosa dell’erba.